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News

La pizza ci rende felici!

05 Marzo 2019

Non si tratta solamente di una credenza comune, bensì di un dato confermato da apposite indagini e sondaggi: la pizza ci rende felici! A seguito di un’analisi Doxa per la Giornata Internazionale della Felicità, sono stati raccolti dati che mostrano un primato importante: ben il 42% degli italiani associa l’idea di felicità ad una bella pizza fumante! Tra le varianti più amate non poteva mancare la Margherita, che si conferma al primo posto nelle preferenze. Ma qualsiasi condimento o tipologia di pizza si scelga, rimane il fatto che gustarla rappresenta un vero e proprio momento di gioia a tavola. Si può scegliere la pizza bianca o rossa, tradizionale o gourmet, artigianale o surgelata: il piacere che si ottiene è sempre ai massimi livelli. E ancor meglio se questa pausa di gusto avviene in compagnia, condividendo il pasto con altri commensali. I motivi sono diversi, a cominciare dal fatto che  la pizza viene immediatamente associata a un’atmosfera di allegria e convivialità. Trascorrere una serata insieme, in totale relax, con una buona pizza che evoca la spensieratezza mentale, è sempre un’occasione gradita. E così si raggiunge sempre una completa gratificazione, con le cosiddette “serate pizza” che possono svolgersi in ambiente familiare, in coppia oppure insieme agli amici. Anche il consumo individuale rappresenta un’esperienza di alta desiderabilità. In fondo un buon cibo come una pizza di qualità è perfetto per donare felicità e migliorare l’umore: riesce infatti a coinvolgere tutti i sensi e a regalare veri attimi di soddisfazione. Senza dimenticare il fatto che un pezzo di pizza al taglio è il modo migliore per concedersi una pausa di gusto senza sforzo e nella massima comodità. Tutto questo spiega come nel nostro Paese il consumo di pizza non faccia altro che incrementare: nel giro di soli 11 anni, dal 2006 al 2017, il valore di mercato relativo alla pizza è quasi raddoppiato, passando da 130 a 254 milioni di euro. E il successo si espande anche ai mercati globali, con le offerte di pizze rotonde e alla pala, extralarge e al trancio, integrali e classiche, gluten free e senza lattosio, e tante altre ancora. In tutte le sue varianti, la pizza rappresenta una grande ricchezza di cui andare fieri: grazie alla nostra tradizione culinaria, è possibile mangiare tante diverse tipologie di pizza, tutte buonissime, dalle Alpi alla Sicilia. E non esiste modo migliore per concedersi una pausa di felicità!

Nord vs Sud: differenze nei modi di fare la pizza

20 Febbraio 2019

Tutti gli italiani amano la pizza, senza distinzioni geografiche: in qualsiasi città della nostra penisola una buona pizza è sempre molto apprezzata! Esistono però alcune differenze nelle modalità di preparazione della pizza tra il Sud e il Nord. Per comprendere al meglio le caratteristiche peculiari di ciascuna preparazione, bisogna soffermarsi sui dettagli tecnici di cottura e sulla scelta degli ingredienti. Sebbene non esistano vere e proprie regole da seguire, alcune tradizioni e modalità di impasto si ripetono, definendo vere e proprie differenze tra le pizze del Nord e quelle del Sud. Si inizia già dall’impasto, che rappresenta l’elemento essenziale per la riuscita di qualsiasi pizza. In genere al Sud si utilizza una percentuale maggiore di farina per realizzare un buon impasto, corposo e da stendere ampiamente. La massa di impasto ha un peso di 250-280 grammi, da cui si ricava una pizza di 28-30 cm di diametro. La cottura in forno a legna consente di ottenere un cornicione alto e morbido (ma non gommoso!). Salendo verso Nord le dosi cambiano, e di conseguenza anche il risultato: utilizzando meno farina si ricava un impasto di 200-230 grammi, ma la pizza che si ottiene ha un diametro più ampio, fino a 33 cm, dal momento che la stesura è più ampia. Così la pizza è più croccante e friabile, soprattutto nel cornicione. Quindi anche bordo e cottura rappresentano due elementi fondamentali per evidenziare delle differenze. In particolare, la cottura al Sud avviene obbligatoriamente in forno a legna a 450°, con picchi che possono anche raggiungere i 500°. Come tempi di cottura, si cerca di non superare mai il minuto e mezzo. Al Nord, invece, la cottura può avvenire anche in forno elettrico e si realizza a temperature più basse, per un tempo più lungo: lo standard prevede circa 320°, anche fino a 5 minuti. Il bordo della pizza rimane l’elemento fondamentale per distinguere le pizze: nel meridione, infatti, il cornicione è alto, con una consistenza etera, simile allo zucchero filato. Se premendo con un dito il bordo e poi rilasciandolo, questo torna alla sua altezza originaria, allora parliamo di pizze del Sud doc! A Nord invece, il bordo è quasi inesistente e rimane sempre croccante e poco pronunciato: si parla spesso di una sorta di “effetto cracker”. Infine, rimane la differenza fondamentale basata sulla modalità di utilizzo degli ingredienti, con particolare riguardo al pomodoro, all’olio e alla mozzarella. Al Sud, l’olio d’oliva viene aggiunto sia nell’impasto che nel condimento, mentre al Nord si preferisce olio extravergine d’oliva come condimento, mentre la scelta ricade sull’olio di semi per l’impasto, con una minore idratazione e una maggiore friabilità. In base all’area geografica cambia anche la tipologia di pomodoro utilizzato, passando dal San Marzano nel Sud al Genovese/Nizzardo nell’area piacentina. Lo stesso vale per la mozzarella, dal momento che nel meridione si utilizza prevalentemente la bufala, mentre al Nord si preferisce il fiordilatte.